Siamo giunti ad ottobre, ma il tempo del riposo non è ancora arrivato.
Come ho già scritto a settembre, si va di visite alle api anche questo mese, per essere sicuri che tutte le famiglie siano pronte ad affrontare il prossimo inverno.
In questi due mesi é stato fatto un buon lavoro e l’ottimismo prevale.
Vedo alveari con tante api soprattutto sane, le scorte invernali ci sono, le dita restano incrociate perché l’impensabile con le api in questi ultimi anni è sempre dietro l’angolo.
Intanto anche i lavori in magazzino sono iniziati: manutenzione e pulizia materiali apistici, scerare la cera da mandare poi a fare i fogli cerei.
Anche le camminate a raccogliere le castagne sono iniziate, così a titolo informativo.
Ha fatto talmente tanto caldo a luglio e agosto che ci siamo dimenticati della pioggia e del freddo di marzo, aprile, maggio e metà giugno.
Le api si stanno ancora chiedendo cosa è successo e cosa accadrà nei prossimi mesi e in questo stato di confusione si stanno preparando ad affrontare il prossimo inverno.
Noi le stiamo aiutando in questo passaggio, mentre la fioritura dell’edera non sta andando molto bene (ultimo raccolto disponibile per le api) e quindi vai di visite alle api per aiutare quelle famiglie che sono deboli e un po’ indietro.. sempre con le dita incrociate.
IMPARARE DALLE API
Dovremmo tornare alla terra
potremmo imparare dalle api
per essere, non apparire
salvaguardare le diversità, le comunità,
le minime necessità,
acqua, polline, miele,
imparare dalle api
la dinamica del volo
danza e geometria.
Emanare e scambiarci sostanze odorose
per comunicare senza clamori
il cibo, la sua distanza.
Inviare segnali di vita sulla terra
per tornare umani
amare veramente.
Scrittore LUCA BUIAT, che a sua insaputa ha capito tantissimo delle api.
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Si chiama VOCE DEL VERBO ALVEARE lo spettacolo che andrà in scena giovedì 12 settembre alle 17 presso il cortile di Cjase Cocel a Fagagna e in replica venerdì 13 e domenica 15 alle 18 presso la Baita degli Alpini a Pradamano.
Uno spettacolo itinerante a cura del Teatro Rebis di Macerata rivolto ai bambini dai 6 anni in su e alle famiglie. Scritto e interpretato da Meri Bacalente.
Le api sono un animale comunitario, che nella relazione di reciprocità coi fiori svolgono un ruolo fondamentale per il nostro ecosistema; eppure la sopravvivenza di questa specie è messa a rischio dalla irresponsabile e irrazionale condotta dell’uomo.
Cosa accadrebbe se le api arrivassero veramente a estinguersi?
Ma se quasi tutti ormai sanno a quali catastrofiche conseguenze andremmo incontro perdendo le api, come è possibile che queste siano tuttavia in pericolo?
Per cercare di rispondere a queste domande il Consorzio Apicoltori della Provincia di Udine è lieto di ospitare questo spettacolo rivolto all’infanzia presente del bambino e a quella remota dell’adulto.
Un piccolo dialogo fra la Natura e un’attrice curiosa.
Tratta di scienza e arte insieme.
E’ divertente e commovente, insieme.
E’ semplice.
Per info e prenotazioni è possibile scrivere una mail a apiudine@apicoltorifvg.it, inviare un messaggio whatsapp al numero 331 9845153 o chiamare il numero 0432 295985 negli orari di apertura al pubblico dell’ufficio (mercoledì e venerdì 10.30 – 12.00 e giovedì 16.30-18.30).
Ingresso GRATUITO.
È proprio così, le api quando stanno bene, ti sorridono.
Eravamo rimasti alle tragedie apistiche… beccatevi allora una bella notizia.
Le api nella seconda parte del mese di giugno, grazie anche al bel tempo, hanno fatto un raccolto di miele di castagno e castagno/tiglio in collina, direi buono e di millefiori in pianura, dignitoso.
Poi “grazie” alle innumerevoli piogge di aprile e maggio, ci siamo trovati nel mese di luglio con prati che avevano tanti fiori interessanti per le api che, dopo i raccolti di giugno, hanno continuato a trovare del buon cibo.
Questa è la buona notizia e non è poco!
A inizio fioritura del tiglio e del castagno, sono stato chiamato dalle api per un “summit”, le quali mi hanno fatto due proposte:
– nella prima proponevano di fare a metà del raccolto (50% a testa), poi però avrei dovuto nutrirle a fine luglio e ad agosto.
– nella seconda proponevano 80% per loro e 20% per me. Quando hanno fatto questa proposta mi hanno fatto l’occhiolino, come a dire: capisci amme’, con la promessa che non avrei dovuto nutrirle più per quest’anno.
Naturalmente ho scelto la prima proposta (50% a testa )..scherzo!!
Ho scelto la seconda perché, come ben sapete, devi sempre credere nelle api, loro non ti tradiscono mai, proprio mai!
Siamo a fine luglio, il miele e il polline negli alveari è abbondante e non servirà nutrirle.
Speriamo poi in un buon raccolto (solo per loro di miele di edera che inizierà verso il 25 agosto).
Sapete cosa vuol dire questo?
1) che le api sono felici e sorridono.
2) che io potrò andare qualche giorno in vacanza al mare (a me piace più la montagna) con Adele.
Ormai lo sanno anche le tantissime lumache che occupano gli orti e i prati di quest’anno che di miele in FVG non ce ne sarà, oppure molto, ma molto poco.
È dal 14 aprile che piove e fa freddo proprio durante tutte le fioriture primaverili. Ora ci resta solo le fioriture di tiglio, castagno e millefioriestivo e anche se arriveranno delle belle giornate di sole non sarà sufficiente perché le api sono in sofferenza. Sono 2 mesi che invece di mangiare miele e polline, mangiano zuccheri che noi diamo per tenerle in vita.
Stanco di scrivere solo brutte notizie chiudo qui la news di giugno.
Il 6 aprile faceva caldo e io scrivevo: “la stagione apistica 2024 è iniziata”.
Il 7 maggio fuori piove e io scrivo: “stagione apistica 2024 finita” e visto che fuori piove e ci sono 15 gradi vi beccate tutto il mio umore uggioso.
Un mese trascorso tra freddo e pioggia.
La gran parte delle famiglie di api non hanno avuto modo di raccogliere il nettare di tarassaco, di ciliegio, di acero, e dulcis in fundo, una fioritura di acacia anticipata di 15 giorni saltata per freddo e pioggia.
Tutto questo porta ad avere conseguenze molto difficili, a breve e a lungo termine per le api.
Certo devono ancora arrivare le fioriture di tiglio, castagno, castiglio e millefiori, difficile da capire per chi non è del mestiere, ma si può intuire.
Famiglie di api che non hanno raccolto nettare fino ad oggi sono famiglie deboli e con poche api. E come hanno fatto a tirare avanti queste api in questo tragico mese? Ho dovuto fare delle scelte lungimiranti, come le adozioni, come il Conapi e come tenere gli alveari in più zone del Friuli perché non può andare male male dappertutto.
Ed ecco che, dalle api della bassa friulana raccolgo circa 700 kg di miele di colza che, invece di vendere, restituisco alle api della zona collinare e delle valli del Natisone, ad oggi 400 kg circa.
Questo mese orrendo poi fa male anche a me che, per non avvilirmi troppo, sto facendo fuori tutta la cioccolata che la cugina Silvia mi ha fatto arrivare dalla Svizzera.
Visto che le api non vanno a raccogliere nettare e polline per non avvilirsi anche loro si danno all’arte (vedi le foto).
Vi ricordo che domenica 26 maggio sarà la giornata di visita alle api. Noi mettiamo il bere e ognuno di voi porta il cibo da condividere.
Prenotatevi per tempo grazie.
Sabato 6 aprile: sole e caldo. Possiamo dire che con oggi inizia a tutti gli effetti la stagione apistica 2024, altro giro altra corsa.
Anno nuovo situazioni nuove: apicoltore che aiuta.. nuovo, giovane e non ha ancora mal di schiena ahah.
BEEshake in aiuto per velocizzare un po’ le visite, funzionerà Speriamo di sì.
Api su Tagliamento delle Ferrari, api in collina benon, api nelle valli delle Fiat 500 (quella degli anni ’60).
Non si può aver tutto bene, altrimenti che gusto c’è a fare il maggiordomosolodelleapi.
ADOTTA UN ALVEARE BIO 2024
Come ogni anno, marzo è il mese dove inizia Adotta un Alveare Bio.
Quest’ anno siamo giunti alla diciasettesima edizione. Porterà bene questo numero?
Come inizio di stagione apistica, non siamo messi proprio bene: freddo non c’è stato, caldo anomalo a febbraio, solo queste due situazioni già danno delle risposte a breve termine non positive.
Le api insegnano a pensare positivo e allora io penso positivo … e appena torna il sole di marzo si inizia la stagione con le api.
Marzo: livellamento delle famiglie di api, controllo scorte, lavoro in ore non molto impegnativo.
Aprile: livellamento delle famiglie di api, controllo sciamatura, lavoro in ore già molto impegnativo.
E il lavoro aumenterà sempre più nei mesi successivi.
Qui sotto trovate la cartolina di Adotta un Alveare Bio 2024, se cortesemente la condividete nei vostri giri, grazie.
Ci avviciniamo alla nuova stagione apistica e intanto le prime visite sono state fatte perché gennaio è finito.
Iniziare a visitare velocemente gli alveari a febbraio è cosa recente.
10 anni fa non esisteva visitare, al massimo nutrivi e basta. Ora visiti, stringi le famiglie perché nel piccolo si sta meglio ed eventualmente nutri. In casi estremi riunisci due famiglie deboli, sperando di aver fatto una cosa giusta.
Febbraio è anche il mese in cui inizi ad avere la” febbre da api “. Mentalmente hai scaricato la passata stagione e hai il desiderio sempre più forte di iniziare a stare con loro.
Poi arriva marzo ed arriva la nuova edizione di ADOTTAUNALVEAREBIO.
Gennaio è il mese in cui bisogna lasciare le api in pace.
Dopo i trattamenti contro la varroa a novembre e dicembre, controllato ed eventualmente nutrito le api, gennaio è il mese di riposo per l’apicoltore e per le api. Loro hanno bisogno di stare un po’ senza la presenza dell’umano. Lasciarle in questo periodo da sole è cosa saggia.Ci sono dei momenti nella vita dove uno non vuole essere disturbato, per le api questo è il momento.
Periodo di riflessione e organizzazione per l’apicoltore con ritmi lenti come l’inverno richiede, quindi ognuno a casa sua senza disturbarsi.
Poi arriverà febbraio, ma noi siamo ancora a gennaio e non serve correre.
Qui sotto trovate un video molto interessante, prendetevi un po’ di tempo per vederlo, (intanto siamo a gennaio..)
Grazie giulianomaggiordomosolodelleapi ( in semi riposo ) apicanais ( in riposo) staffcanais ( in riposo … spero)